Giorgio Cè : “rispetto e ammirazione per il violino antico.”
Nell’articolo di oggi riporto un testo scritto da Giorgio Cè (il primo Maestro incontrato nel mio percorso formativo, ed a cui tutt’ora sono molto grato ) pubblicato sul libro Il violino Antico, un autentico feticcio? del 1998.
Rispetto e ammirazione
vanno ai classici ed alle loro opere dalle quali traspare il prezioso intuito e si percepisce la maestria di un tempo. Lo strumento antico è testimone insostituibile della tradizione e
documento storico
che fa scuola.
Il musicista dovrebbe privilegiare l’estetica del suono a quella della forma, quindi lo strumento deve, prima di tutto, assolvere bene il compito per il quale è stato costruito. Usare strumenti di antiquariato che suonano con difficoltà, per un musicista può rappresentare anche un limite e, a questo punto, ammettere che questi strumenti siano ridotti puramente ad un impiego di capitali ai soli fini speculativi è cosa triste, ma lo è ancora di più se si pensa che alcuni sono un insulto all’estetica. Si può comprendere il disagio di un musicista che possiede un violino d’epoca, che acusticamente non regge il confronto con uno strumento di recente costruzione.
E’ anche vero che non tutti gli strumenti moderni sono belli e suonano bene e che nemmeno col tempo “matureranno”, è possibile che determinati interventi favoriscano un miglioramento, ma una cosa è certa: uno strumento buono deve dimostrare di essere tale sin dal primo suono. Per quanto detto i musicisti devono abituarsi sin dai primi anni del Conservatorio a
conoscere per saper scegliere,
dal suono alle tecniche costruttive, al materiale impiegato; conoscenze estremamente utili per individuare la qualità di uno strumento. Solo così potranno muoversi in un panorama ricco di occasioni oggi a loro disposizione.
Il “nuovo” può essere un vantaggio per i musicisti che con modesti capitali, se “sapranno conoscere”, potranno possedere ottimi strumenti.
E se ciò avverrà, il liutaio, da parte sua, si sentirà sempre più motivato a migliorare la qualità. D’altronde un dato importante è che oggi si può notare un crescente interesse nei riguardi degli strumenti nuovi, rivolto con particolare attenzione alle qualità acustiche, nel rispetto di consoni canoni estetici. Il risveglio, nel senso di una presa di coscienza da parte dell’interprete sin dalle sue prime esperienze, è condizione essenziale per liberare la vita musicaledal “museale” e lasciarle solo il vero volto: bellezza attraverso strumenti sonori
di nobile canto anche se non di nobile età.
( M°Giorgio Cè, docente di Liuteria
presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona )