L’ equisetum nel mondo della liuteria
L’equisetum nel mondo della liuteria è protagonista dai tempi di Stradivari. Conosciuta comunemente con il nome di “asprella” o ancora “coda di cavallo”, è tra le piante più antiche della terra ( alcuni suoi fossili ritrovati risalgono a circa 400 milioni di anni fa ). Si presenta con fusti cavi, fortemente scanalati longitudinalmente ( fino a 40 striature e più ), può crescere tra i 2 e gli 8 metri di altezza, in base alla specie ed alle condizioni del clima e del terreno.
Oltre che nel campo farmaceutico e culinario, questa pianta veniva usata già al tempo degli antichi romani per levigare, sgrassare e lucidare diversi tipi di superfici, anche metalliche.
Così anche in liuteria, l’equisetum è un valido espediente per la lavorazione delle superfici dello strumento musicale. Tali superfici risulteranno più rifinite rispetto al solo uso delle comuni rasiere e cartavetro. Una volta raccolto l’equisetum, si separa un segmento del fusto, si incide verticalmente lungo le striature e si apre a foglio.
Personalmente, da quando lo utilizzo, l’equisetum mi garantisce superfici più trasparenti, lucenti e prive di segni di abrasioni; rende maggiormente visibili le caratteristiche dei legni, che vengono ulteriormente esaltate dalla successiva verniciatura.