Museo del Violino, inaugurazione a settembre.
In una recente intervista apparsa sul quotidiano settimanale “IL PICCOLO” di Cremona, il direttore del MdV Virginia Villa (già direttore sia dell’Ente Triennale che della Fondazione Stradivari, nonché figlia del famoso calciatore Gianluca Vialli) ci parla riguardo all’apertura ormai imminente di questa struttura.
Conosco Cremona da anni, ma ogni giorno la scopro sempre di più e mi affascina, soprattutto le corti del centro storico. Mi attende una bella sfida, la liuteria è un mondo apparentemente piccolo ma universale.
Il Cavalier Arvedi ha consegnato alla città un gioiello, ora si tratta di farlo funzionare al meglio. Come intendete operare?
Lo scopo è quello di valorizzare la liuteria contemporanea. Cremona ha una storia importante, che nessuno potrà mai cancellare, ma questo museo nasce anche per guardare al futuro. Infatti questo è il primo ed unico museo al mondo che tratta la liuteria non solo come oggetto del passato, ma anche del presente e del futuro. Si pensi ad una sala dedicata ai vincitori del Concorso Triennale, alla possibilità dei visitatori di esplorare la classica bottega del liutaio, di toccare gli strumenti, di ascoltare il suono e annusare l’odore dei materiali usati. Non ci spaventa questa incursione nella “commercialità”, perchè è fatta con attenzione e trasparenza. Sono due mondi che di solito non si toccano.
Una delle critiche che si rivolgono al mondo della liuteria cremonese è di essere “chiuso”. Sono opinioni infondate?
Devo dire che il mondo della liuteria cremonese stà rispondendo bene, le mie esperienze personali con i liutai sono ottime. Detto questo la dialettica non fa male e non ci deve spaventare. Certo il mondo è cambiato: la solitudine dei vecchi liutai è cosa del passato, oggi la folta concorrenza obbliga a promuoversi, e da questo punto di vista la Camera di Commercio sta facendo un ottimo lavoro.
Il MdV rappresenta un’opportunità anche per i liutai?
Avremo una sezione del laboratorio dell’Università di Pavia ed una del Laboratorio di Acustica del Politecnico, la presenza di professori e studenti ricercatori impegnati nella conservazione e nell’acustica dei materiali. Per i liutai questi studi sono molto importanti, e solo Cremona è in grado di offrire una simile opportunità agli studenti. Qui si respira un’aria speciale e l’invidia di chi studia in altre città è sempre evidente. La voglia di ricerca e di guardare oltre del MdV è tipica del Cavalier Arvedi, e tutti dovremmo prendere esempio.
Parlando del bellissimo auditorium, c’è la possibilità di utilizzarlo per le incisioni e la registrazione di eventi?
Abbiamo avuto una serie di incontri con responsabili di case discografiche, e grazie alla speciale acustica studiata dall’ingegnere Yasuhisa Toyota, ci hanno confermato l’eccellenza del luogo. Oltre al lato acustico, è anche un auditorium esteticamente molto bello dal punto di vista scenografico. Sarà aperto a chiunque interagisca con lo strumento musicale, ma sempre con l’uomo al centro. Anche l’auditorium è qualcosa che suona con te.
State organizzando le date dei concerti? E visto che il Teatro Ponchielli non sarà più l’unico luogo d’élite musicale, come reagisce a tutto questo?
Abbiamo già in programma date di Uto Ughi e Alessandro Specchi. Il rapporto con il Teatro è ottimo, tanto che il concerto sopra citato è organizzato da loro. Lo stesso Ughi è da sempre interessato all’aspetto acustico, ed è curioso di provare il nuovo ambiente. C’è una forte sinergia, non solo con il Ponchielli, ma con tutti i musei cittadini.
Dunque da settembre si alza il sipario?
Stiamo programmando l’attività del Museo. L’apertura è prevista a settembre e riguarderà tutti gli spazi del museo. A breve saremo in grado di pubblicare il programma. Avremo a che fare con lo spostamento degli strumenti e la definizione del percorso. Ci avvaliamo di esperienze di grandissima qualità. Il Comune stesso ha compreso la grandezza dell’occasione.
Quanto costerà il biglietto?
Vogliamo mantenerlo basso per favorire l’accesso a tutti, presto lo quantificheremo.
Siete attrezzati per ospitare violini di grande valore?
Lo spazio “Friends of Stradivari” ospiterà strumenti (otto sono già certezza) che i proprietari lasceranno per la grande cura con cui sono custoditi. Come detto sarà un museo “vivo”, ma la sicurezza e la conservazione degli strumenti saranno ai massimi livelli. Partiamo dalle teche, che sono il massimo sul mercato. Garantiscono la corretta umidità e temperatura anche in caso di guasti ai sistemi esterni, vetri di sicurezza, sistemi di antisismicità, ecc. Quanto alla sicurezza dell’edificio stiamo facendo uno studio per la posa dei monitor e sistemi di allarme, guardie giurate ed altro.
Il MdV è fruibile anche da parte delle famiglie?
Non solo dalle famiglie. Il MdV è pensato e progettato anche per i più piccoli, ed a parte la presenza di postazioni a loro dedicate, c’è anche un’iniziativa interessante che prepara al primo incontro con la liuteria. E’ stato realizzato anche un libretto molto gradevole che narra la favola di un ragazzo cinese (guarda caso Liu To) che sogna di raggiungere Cremona e di vincere il famoso Concorso. Sarà pure distribuito nelle scuole elementari.
Come state promuovendo questa inaugurazione?
Ci stiamo muovendo sia sul territorio nazionale, che all’estero. Ad esempio c’è l’Expo 2015. Cremona è legata strettamente a questo evento. A breve, due video del Museo saranno proiettati ad Oxford, in occasione della mostra su Stradivari, ed anche a Mosca (al Museo di cultura musicale Glinka) con una conferenza in cui presentare il MdV.